“Maria, Porta del Cielo – Noi, pellegrini di speranza”
Gv 15,18-21: Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo.
Cari fratelli e sorelle,
oggi, pellegrini nel cuore di Roma, abbiamo varcato una soglia che è molto più di una porta fisica. Abbiamo attraversato la Porta Santa nella Basilica di Santa Maria Maggiore, davanti alla Salus Populi Romani, icona viva della Madre che accompagna, consola e intercede per il popolo cristiano. Un luogo santo che ci accoglie nel cuore dell’Anno Giubilare della Speranza, come pellegrini di grazia, in cerca di luce, di pace, di rinnovamento.
Il Vangelo ci scuote con parole di verità: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me…». Gesù non ci illude. Seguirlo significa camminare controcorrente, scegliere la luce anche quando fa male agli occhi del mondo. Ma proprio per questo, oggi, guardiamo a Maria, invocata nella Litania come Ianua Coeli – Porta del Cielo. Lei ci mostra che anche nei momenti più bui, la strada verso Dio non è chiusa. Maria è la porta che rimane sempre aperta, madre silenziosa e forte, che ci accompagna nel pellegrinaggio terreno verso la patria celeste.
E in questo luogo santo, non possiamo non sentire la presenza di Papa Francesco, così profondamente legato a questa Basilica. Quante volte, all’inizio e alla fine dei suoi viaggi apostolici, è venuto qui a pregare davanti alla Salus Populi Romani! Maria è stata la sua compagna di missione, la sua madre silenziosa nei momenti di discernimento e di dolore. E ora, nella sua casa provvisoria, riposa vicino, proprio sotto il mantello di Maria, come un figlio che ha dato tutto per la Chiesa e ora affida il suo riposo alla Madre in cui ha sempre confidato.
Il suo corpo è qui, ma il suo spirito cammina con noi. Papa Francesco è stato un pellegrino di speranza in mezzo a noi: con parole semplici ma profonde, con gesti che hanno aperto porte nel cuore di tanti. La sua testimonianza ci accompagna mentre attraversiamo anche noi questa Porta Santa: non con la paura del rifiuto, ma con il coraggio della fede che abbraccia, accoglie, perdona, ama.
È nel giorno dell’8 maggio, in cui la Chiesa eleva la Supplica alla Madonna di Pompei, la nostra preghiera si fa anche rendimento di grazie. Ringraziamo il Signore per il dono del nuovo Pontefice, Papa Leone XIV, eletto proprio in quella giornata così ricca di significati spirituali. Non solo guardiamo a Maria, Regina del Rosario, ma ricordiamo anche l’intervento prodigioso di San Michele Arcangelo sul Monte Gargano: proprio l’8 maggio, secondo la tradizione, l’Arcangelo assicurò la vittoria ai Longobardi contro i Bizantini, segnando l’istituzione del suo celebre Santuario. Una doppia benedizione accompagna l’inizio del pontificato di Leone XIV: sotto il manto di Maria e la spada luminosa di Michele, segni di protezione, discernimento e vittoria spirituale.
Affidiamo a Papa Leone XIV il nostro affetto, la nostra preghiera e la nostra obbedienza filiale, perché, guidato dallo Spirito, possa condurre la Chiesa con sapienza, coraggio e amore evangelico.
Fratelli e sorelle, Maria, Porta del Cielo, ci apre il cammino. E noi, varcando questa soglia, non facciamo un gesto rituale, ma una scelta di vita. Vogliamo uscire di qui più liberi, più leggeri, più pieni di speranza. Portiamo nel cuore la certezza che il cielo non è lontano, che la grazia è possibile, che la vita nuova comincia da una porta attraversata con fede.
Che Maria nostra Patrona Regina della Pace ci tenga sotto il suo mantello,
che Papa Francesco interceda per noi nella pace della sua nuova dimora,
che Papa Leone XIV ci guidi con sapienza e carità,
che San Michele ci custodisca nella lotta spirituale,
e che questo Giubileo sia davvero un tempo in cui la speranza risorge nei cuori.
Amen.