INCONTRO DEL GIORNO 2 DICEMBRE 2015
Dopo una breve preghiera allo Spirito Santo che sempre è alla porta e bussa… abbiamo ripreso, con il sostegno della sua unzione, il nostro cammino di meditazione attraverso i grandi temi biblici.
Richiamo dei principali concetti del precedente incontro:
- Gesù è la Parola e quando noi riusciremo a trovare in Gesù il fondamento di ogni nostra parola,
anche la nostra povera p a r o l a, diventerà P A R O L A di via, verità, e vita e noi saremo profeti.
- Il cristiano profeta diventa evangelizzatore.
- essere profeta significa proclamare la Parola di Dio.
- Per essere profeti e proclamare la Parola di Dio, è necessario conoscerla.
- Per conoscere la Parola, bisogna:
- leggerla,
- studiarla
- pregare con la Parola (leggendo la Bibbia, sarà lo stesso Spirito invocato prima di iniziare a leggerla, che ci farà capire, susciterà in noi la preghiera che otterrà grazie, miracoli, benedizioni e farà compiere a noi prodigi nella nostra vita e in quella degli altri per i quali saremo profeti.
TEMA DELL’INCONTRO ODIERNO
LA CELEBRAZIONE DELLA PAROLA
La Parola non deve, come abbiamo appena ribadito, essere solo letta, studiata, approfondita… ma
è anche necessario celebrala.
Ciò significa che ogni evento letto sulla Bibbia, deve da noi essere vissuto come se si ripetesse per noi in quel preciso istante in cui lo stiamo ricordando. Possiamo comprendere meglio il concetto, se consideriamo la liturgia della Santa Messa.
Tutto ciò che avviene durante la liturgia della Messa, è meraviglioso, perché in essa si proclama l’Opera di Dio che si realizza per noi nel sacro Memoriale grazie al quale i fedeli si riappropriano dell’evento narrato.
Infatti quanto si legge dalla Bibbia e quanto si compie (gesti e parole durante la liturgia), non è una “rappresentazione”, ma una vera “ripresentazione” di quello stesso evento “avvenuto una volta per tutte” (Eb 7,27) anche per noi, e viene oggi programmato nell’anno liturgico dalla sapienza della Santa Madre Chiesa.
Per chiarezza, dividiamo la Messa in due grandi momenti liturgici che comunque formano un solo atto di culto e sono indissolubilmente legati tra loro tenendo presente che con la Liturgia, si proclama l’Opera di Dio, la sua Azione d’Amore avvenuta una volta per tutte ma che solo oggi si realizza per noi come in passato per altri:
- Liturgia della parola, durante la quale, la Parola di Dio vene spezzata e offerta al popolo proclamandola dall’altare della Parola (ambone). Gesù Cristo è presente nella sua Parola, anzi è proprio Lui che parla quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura.
- Liturgia Eucaristica durante la quale si perpetua l’evento della nostra salvezza.
Cosa significa e cosa succede durante il primo momento liturgico? Facciamo qualche esempio.
- La Domenica della Trasfigurazione: significa che davanti all’assemblea riunita per la Santa Messa, davvero il Signore si sta trasfigurando. Gesù si trasfigurò per consolare e dare coraggio agli Apostoli afflitti per la grave rivelazione ch’egli stesso aveva fatto loro circa la sua prossima passione, morte e risurrezione (Mt 17,1-8 e Mc 9,2-8). Ebbene, oggi lo fa per noi. Quante volte infatti anche noi, arriviamo in chiesa afflitti, carichi dei nostri pesi, sfiduciati….Ebbene, in questa occasione, Gesù ci mostra la bellezza di ciò che ci attende…e ci dà forza e incoraggia così: <<Alzatevi…>> come allora fece con i tre fortunati discepoli.
Se noi comprendiamo con l’aiuto dell’omelia, ma soprattutto con l’intervento dello Spirito sempre presente, allora non usciremo di certo di chiesa così come siamo entrati… - la festa del Santo Natale: vuol dire che davanti all’assemblea riunita per la Santa Messa, davvero il Signore nasce in quel momento per noi recandoci tutto il suo messaggio di pace e Amore…e la nostra vita cambierà…come un giorno cambiò quella dei pastori che ebbero la gioia di vedere e toccare il salvatore annunciato loro dagli Angeli… Oggi quell’annuncio si fa nostro, e noi siamo quei pastori.
E così di seguito, tutti gli eventi programmati, domenica per domenica, vanno vissuti non come semplice narrazione storica, ma come eventi “presenti a noi” in cui siamo protagonisti … per questi eventi veniamo giustificati, benedetti e unti sempre dalla grazia santificante dello Spirito Santo che opera in noi e ci spronerà ad annunciare come profeti, la Parola vissuta.
N.B. Di qui comprendiamo l’importanza della proclamazione della Parola e di come non ci sia lecito arrivare tardi alla Messa perdendo tutta o parte della liturgia della Parola.
Cosa significa e cosa succede durante il secondo momento liturgico?
Durante la liturgia eucaristica si realizza l’opera di Dio per noi nel Memoriale il quale ci fa partecipi dell’evento che si ricorda e si compie per noi oggi per allora, proprio come si è compiuto allora per oggi “una volta per tutte” come leggiamo nella Bibbia (Eb.7,27). Si perpetua per noi, adesso l’evento del Cenacolo in cui Gesù, sotto il segno del pane e del vino, offre il suo corpo e il suo sangue per una nuova ed eterna alleanza che rinnova per sempre, quella che Dio strinse con Israele e porta a compimento quanto predetto dai profeti.
“Questo è il mio corpo dato per voi…questo il mio sangue sparso per voi”. Tutto avviene (e non riavviene) nel momento presente per noi: proprio per me, proprio per te! Comunicandoci a questo corpo “noi tutti mangiamo la stessa persona; noi tutti veniamo strappati alla nostra chiusa individualità ed inseriti in una più grande.
“Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo…(1 Cor 10-17); diventiamo Chiesa, (ecco perché andiamo a ricevere la Comunione in processione). Ricevendo Cristo, Cristo riceve me! (S. Giovanni Paolo II).
Venendo consacrato ogni giorno dal sacerdote, quel pane non diventa un altro corpo, seppure sempre di Gesù, ma proprio quello stesso che è stato crocifisso per noi “una volta per tutte” (Eb.7,27) …
Donando se stesso, Gesù assimila a sé il credente! Che mistero grande che si svela per noi ogni volta …
A questo punto siamo più che convinti che:
La Messa non termina con questo saluto finale del sacerdote: “la Messa è finita, andate in pace”
Perché qui comincia la nostra missione; io tradurrei <<ite Missa est>> piuttosto così:
<<quello che avete vissuto, ora diventa missione per voi>>.
Si racconta che una volta un presbitero, spiegate queste cose ai fedeli presenti alla Messa, non a caso si congedò con l’assemblea salutandola così: <<la pace è finita, andate in missione…>> .
Non aveva torto quel sagace prete; sapeva bene quanto siamo contrastati dall’avversario che vuole toglierci la pace dell’incontro appena “vissuto” con Cristo e i fratelli. Per cui il suo saluto doveva spronare ad essere forti nelle fede…
Infine è necessario condividere la Parola con i fratelli
La Parola che abbiamo spezzato durante la liturgia, proprio a partire da questa mensa, va spezzata con gli altri e condivisa. D’altra parte facciamo la stessa cosa che altri hanno fatto seminando la Parola in noi.
Noi siamo uomini e donne della Parola per mandato divino. Ma per portarla agli altri, bisogna “perdere la faccia” per Cristo e per far questo, occorre davvero che la Parola sia penetrata in noi e ci abbia cambiato i connotati. Ma non scoraggiamoci, perché è lo Spirito che agisce, quindi sarà non difficile, ma facile se ci apriremo all’azione della sua meravigliosa grazia.
Infine, la Parola di Dio, la possiamo “vivere” nel senso della “ripresentazione dell’evento” e poi spezzare con gli altri, non solo durante la liturgia della Parola nella Santa Messa, ma anche nella lettura personale.
A mo’ di esempio abbiamo letto, commentato e vissuto, taluni brani del Vangelo che invitiamo tutti a rileggere, soprattutto gli assenti a questo incontro e sono:
- il cieco di Gerico (Mc 10,46-52);
- l’emorroissa e la figlia di Giairo (Mc 5,21-43).
Durante queste letture , Lo Spirito ci ha commossi fino alle lacrime…toccando profondamente il nostro cuore.
Preghiera di conclusione.
Abbiamo innalzato una breve preghiera di lode per le meraviglie del Signore, pregando prima con il salmo 146 e poi spontaneamente come lo Spirito dettava al nostro cuore.
A LODE E GLORIA DI GESÙ
ALLELUJA !