Anno Giubilare 2025
“Perché cercate tra i morti colui che è vivo?” (Lc 24,5)
Sorelle e fratelli carissimi,
la notte in cui ci troviamo raccolti è la più santa dell’anno. È la notte che ha cambiato la storia, la notte in cui la luce ha spezzato le tenebre, la morte è stata vinta, e la pietra è stata rotolata via. È la notte della risurrezione di Cristo. E noi, come le donne del Vangelo, ci troviamo anche noi davanti a un sepolcro… ma vuoto. Perché il Vivente non è più tra i morti.
Nel silenzio dell’alba, quelle donne portano aromi: segni di un amore che sembrava finito. Ma ciò che trovano sconvolge ogni logica umana: non c’è più il corpo, non c’è più la morte. Ci sono solo due uomini in abiti sfolgoranti che pongono una domanda che risuona forte ancora oggi:
«Perché cercate tra i morti colui che è vivo?»
Questa è la domanda pasquale. È la domanda che Dio rivolge a ogni cuore stanco, deluso, smarrito. È la domanda che ci sveglia nel cuore del nostro cammino, nel buio dei nostri sepolcri interiori. Quante volte anche noi cerchiamo tra i morti la vita: tra le cose passate, tra le paure, nel rimpianto, nelle delusioni. Ma Gesù non è lì. Gesù è risorto. È vivo.
E noi, fratelli e sorelle, siamo pellegrini della speranza. Questo è il tema dell’Anno Giubilare. Pellegrini, cioè in cammino. Non siamo fermi al sepolcro, ma ci mettiamo in viaggio, come quelle donne, per annunciare che la tomba è vuota. E lo facciamo come pellegrini della speranza, perché il Signore risorto cammina con noi, anche quando non lo riconosciamo, anche quando la strada si fa faticosa.
Le donne ricordano le parole di Gesù. Questo è il primo passo della speranza: ricordare. Ricordare la promessa, ricordare che la croce non è la fine, ma il passaggio. E tornano dagli apostoli a raccontare. Sono loro le prime annunciatrici della Pasqua, le prime testimoni. Non sono credute subito, è vero. Ma non si fermano. E anche Pietro, che aveva rinnegato, ora corre. Anche lui si mette in cammino. La speranza risveglia il cuore.
Fratelli e sorelle, anche noi siamo chiamati a questo:
a lasciare i sepolcri del passato e a camminare verso la Vita.
A non cercare più il Vivente tra ciò che è morto.
A non fermarci alla paura, ma ad aprirci alla gioia che nasce dalla fede.
La Pasqua è l’inizio del nostro pellegrinaggio di speranza.
È l’alba nuova per ogni notte della nostra vita.
È il segno che l’amore è più forte della morte, che la luce vince le tenebre, e che Cristo risorto ci precede sempre.
Usciamo allora da questa Veglia come pellegrini rinnovati. Portiamo con noi la luce del Risorto, che non si spegne, e diventiamo, con le nostre vite, segni di speranza per il mondo. Perché Cristo è risorto. È davvero risorto.
E noi… siamo i suoi testimoni.
Amen. Alleluia.